Pisa Book Festival numero 16 nel segno dell’Europa

Presentate le novità dell’edizione 2018: arriva la Spagna con i suoi autori e una mostra per bambini a Palazzo Blu.
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È stata presentata questa mattina l’anteprima della sedicesima edizione del Pisa Book Festival che tornerà a scaldare l’autunno dei lettori dal 9 all’11 novembre prossimi. Nato nel 2003 con la missione di offrire una grande vetrina agli editori indipendenti il Pisa Book Festival conferma anche quest’anno di voler dare il suo contributo perché, spiega l’ideatrice e direttrice del PBF, Lucia Della Porta, “nel coro letterario italiano ed europeo risuonino più forte tutte le voci, anche le più deboli, quelle degli editori indipendenti, degli scrittori, dei traduttori e degli operatori culturali”.
Presenti all’anteprima i principali partner della manifestazione: la Fondazione Pisa, con il vicepresidente Massimo Messina, Palazzo Blu, con il presidente Cosimo Bracci Torsi, il Comune di Pisa, con l’assessore alla cultura Andrea Ferrante, e il Palazzo dei Congressi, sede ormai tradizionale del Festival, con il responsabile Stefano Giachi. È intervenuto anche lo scrittore Vanni Santoni, ideatore e conduttore della rubrica Made in Tuscany.
“Anche quest’anno – ha annunciato Lucia Della Porta – protagonisti saranno gli oltre 160 editori indipendenti che hanno confermato la partecipazione e stanno già facendo le loro proposte per il cartellone di novembre. Il risultato sarà un programma variegato, modulato secondo temi e sezioni, la narrativa, il settore junior con un focus sull’illustrazione, il Made in Tuscany, il nuovo Made in Scotland, la sezione Scienza e Fantascienza, la Poesia, le masterclass di scrittura, i seminari di traduzione letteraria”.
Città dei libri per eccellenza, Pisa grazie al Pisa Book Festival si è affermata come una grande vetrina internazionale di scrittori e artisti grazie al sostegno di importanti partner culturali europei che collaborano per invitare importanti nomi della scena letteraria europea. “Sotto i riflettori – ha proseguito la direttrice Lucia Della Porta – non solo la Spagna, paese ospite d’onore, con un parterre di scrittori e scrittrici di eccellenza, ma anche la Scozia con una serie di incontri dedicati alla scrittrice Muriel Spark, che visse vent’anni della sua vita ad Arezzo, dove è sepolta, e della quale ricorre il centenario della nascita”.
Confermata la collaborazione con l’organizzazione culturale Parataxe che porterà al Festival la scena letteraria berlinese e il programma internazionale sorretto da partner europei che credono nel Pisa Book Festival, come il progetto Connecting Emerging Literary Artists, una rete che unisce 6 organizzazioni culturali di 6 paesi, l’Italia, l’Olanda, il Belgio, la Spagna, il Portogallo, la Romania, riunite insieme per promuovere giovani scrittori e traduttori.
Il Pisa Book Festival conferma la sua vocazione solidale grazie alla nuova collaborazione con la Fondazione Dopo di Noi, con la quale intende realizzare progetti per una cultura del libro inclusiva e senza barriere.
Al centro della manifestazione restano le biblioteche e le scuole, con le quali il Festival continua a portare avanti il progetto Leggere a Scuola, che vede coinvolti i ragazzi della classi superiori come lettori scout, critici letterari e presentatori.
“La Fondazione Pisa – ha detto il vicepresidente Massimo Messina – ha sempre creduto nel Pisa Book Festival ed è sicura sulle sue prospettive di ancora maggiore crescita nel futuro. Si tratta di una meritoria iniziativa che promuove la cultura in città, nel territorio e a livello nazionale”.
Il presidente di Palazzo Blu, Cosimo Bracci Torsi, annuncia la mostra che Palazzo Blu, come ogni anno, abbinerà questo autunno al Pisa Book Festival: “Onorando la tradizione ormai consolidata – ha detto Bracci Torsi – la parola, anzi l’immagine, è offerta al Paese ospite, la Spagna, rappresentato da Ester García, giovane disegnatrice di Cáceres che riempirà delle sue coloratissime illustrazioni la sala espositiva al piano terra di Palazzo Blu. Venerdì 9 novembre, Ester incontrerà le scolaresche per un laboratorio. Sono aperte le prenotazioni”.
L’assessore alla Cultura Andrea Ferrante, in rappresentanza del Comune di Pisa, ha sottolineato “il valore del Pisa Book Festival nella promozione della lettura e dell’editoria indipendente. Pisa ha numerose e importanti imprese che producono cultura”.
Il responsabile del Palazzo dei Congressi, Stefano Giachi, ha annunciato l’ingresso del Palazzo dei Congressi nell’organizzazione del Pisa Book Festival: “Due fiori all’occhiello della città da quest’anno lavorano insieme in modo ancora più collaborativo. Il Pisa Book è la manifestazione culturale più importante della città, a cui noi mettiamo a disposizione la nostra struttura e tutte le nostre professionalità, dalla ristorazione agli allestimenti per far sì che la macchina del Festival possa camminare ancora più velocemente”.
Vanni Santoni, responsabile della rubrica Made in Tuscany, appuntamento fisso del Festival, ha concluso: “Il Pisa Book è nato nel momento in cui la scena letteraria Toscana iniziava a trovare i primi riconoscimenti nazionali. Lo spazio riservato ai nostri autori all’interno della manifestazione è una specie di incubatore che offre loro la possibilità di presentare i loro racconti”.
Alla conferenza stampa è seguito un momento di conversazione moderata dallo scrittore Luca Ricci, sul tema “Cosa infiamma le fiere del libro e le rende popolari presso gli editori e il pubblico” a cui anno partecipato Patrizia Pacini, editrice e presidente di Confindustria Pisa, Elena Cardinale di Città Nuova Edizioni, Gerardo Mastrullo di La Vita Felice, Antonio Pagliai di Polistampa Edizioni, Vanni Santoni, scrittore e direttore editoriale Tunué Edizioni.
Per Gerardo Mastrullo: “Pisa e Roma sono manifestazioni fieristiche nelle quali il programma nasce in collaborazione con gli editori. Pisa rappresenta la maggiore centralità italiana per quel che riguarda l’editoria indipendente”.
Secondo Patrizia Pacini: “L’Italia è un Paese che legge poco e il lessico delle nuove generazioni si sta sempre più impoverendo. Le fiere sono importanti perché mettono al centro il libro e la lettura. Ringrazio l’organizzazione del PBF e chi lo ha ideato perché il nostro Paese ha bisogno di più lettori”.
Per Elena Cardinale: “In una fiera del libro è importante l’aspetto commerciale ma sono altrettanto fondamentali l’incontro e il confronto con i lettori”.