Motivazione
L’opera di Bernardo Atxaga si distingue per un uso altamente creativo del linguaggio e per un insistito gioco intertestuale e metanarrativo. Scritto in lingua basca nel 1988 e tradotto l’anno successivo in castigliano dallo stesso autore, il testo ibrida romanzo e racconto, in una struttura tripartita in cui il realismo iniziale cede il passo al fantastico e a stilemi narrativi tipicamente postmoderni. La parola letteraria vi è costantemente interrogata, misurata nella sua capacità di ‘dire’ il mondo, contaminata nel costante confronto con ciò che già è stato detto, narrato, scritto. Fulcro spaziale di questa complessa operazione narrativa è l’eponimo villaggio basco di Obaba, cui la narrazione, pur nella varietà delle storie e delle ambientazioni, costantemente tende attraverso il movimento centripeto di personaggi, episodi e ricordi.
La traduzione di Sonia Piloto Di Castri rende, con precisione e sensibilità, le molteplici sfumature della lingua di Atxaga, restituendola in tutta la sua ricchezza immaginifica.