Chiude con migliaia di visitatori il Pisa Book Festival

Pisa, 10 novembre 2019 – Migliaia di visitatori e 200 eventi in quattro giorni, 160 espositori da tutta Italia e dalla Corsica, più di diecimila libri negli stand degli editori e una Babele di lingue e letterature alla diciassettesima edizione del Pisa Book Festival, che ha avuto come Paese ospite l’Europa e che chiude con un bilancio finale ancora una volta dal segno positivo.
Un’edizione che ha incuriosito il pubblico e ottenuto l’attenzione dei media per l’attualità e l’importanza dei temi affrontati e presentati in focus speciali e incontri con gli autori. Oltre a una grande partecipazione alle conversazioni con i grandi nomi della scena nazionale – da Sandro Veronesi a Marco Malvaldi e Marco Vichi, da Lina Bolzoni a Franco Cardini e Giulietto Chiesa, da Benedetta Tobagi a Emanuele Trevi e Sebastiano Mondadori – si registra il forte interesse dei visitatori agli eventi speciali: l’anniversario della Caduta del Muro di Berlino (incontri con gli scrittori dell’Est Europa), gli omaggi a Dario Fo e Franca Rame, a Napoleone Bonaparte, alla nuova traduzione del Diario di Anna Frank e alla monumentale  biografia di Oscar Wilde.
Il salone degli editori indipendenti, il più grande della Toscana e il terzo per importanza in Italia nel campo dell’editoria, fedele alla missione di promuovere la cultura del libro, quest’anno ha sposato la causa in difesa dell’ambiente e ha iniziato un percorso verso il plastic free. L’ambiente e la sua difesa sono stati anche il motivo conduttore della speciale rubrica Scienza e Natura che quest’anno ha visto come ospite d’onore il padre comboniano Corrado Dalmonego, di recente al fianco di Papa Francesco al sinodo sull’Amazzonia e autore del volume dedicato al Polmone Verde della Terra.
Per quattro giorni la città di Pisa è stata l’epicentro della cultura letteraria europea promuovendo l’idea di un continente senza muri né barriere e unito da radici comuni. Come sempre si è registrata la presenza di migliaia di studenti di ogni età, dai più piccoli, ai quali sono stati riservati laboratori e un grande spazio con le case editrici per bambini, ai più grandi, coinvolti in progetti di lettura nelle scuole e incontri con gli autori. Molto soddisfatti anche gli editori espositori per i quali il salone pisano rappresenta una importante occasione per far conoscere al pubblico e ai media autori e libri in catalogo, ampliare relazioni e avere una vetrina di visibilità. È questo, difatti, il mandato del Pisa Book Festival che insieme alla lettura vuole promuovere il lavoro gravoso e complesso delle case editrici indipendenti, sovrastate dai colossi.
Lucia Della Porta, fondatrice e direttrice del salone degli editori indipendenti, dà appuntamento agli editori e ai lettori al prossimo novembre, per una diciottesima edizione rivoluzionaria ma ancora top secret: “Obiettivo raggiunto anche quest’anno. Siamo felici in primo luogo per il grande parterre di editori, fra conferme e nuovi acquisti. Il nostro salone si connota per l’alta qualità degli espositori e del loro importante lavoro di ricerca e di cura in titoli, contenuti e cataloghi. Grazie alla loro presenza e a un imponente lavoro di squadra, il Pisa Book Festival è un fiore all’occhiello nel panorama dell’industria culturale italiana. Dal nostro salone lanciamo come ogni anno un appello alle istituzioni del nostro Paese perché la piccola e media editoria possano essere sostenute e valorizzate. Come sempre anche quest’anno e forse più del solito, il pubblico di Pisa ha premiato il lavoro di noi organizzatori e dei curatori nel creare un programma grazie al quale il Festival è cresciuto e riesce a far sognare il pubblico”.