Fabio Pusterla



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Incontro col poeta, in dialogo con Matteo Pelliti e presentazione del volume Tremalume (Marcos y Marcos). «Tremalume è una parola che ho inventato io», racconta
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Incontro col poeta, in dialogo con Matteo Pelliti e presentazione del volume Tremalume (Marcos y Marcos).
«Tremalume è una parola che ho inventato io», racconta Fabio Pusterla. «È apparsa sulla pagina mentre provavo a scrivere una poesia un po’ strana, e mi è balzata agli occhi come il titolo migliore per il mio nuovo libro. Tremalume: un neologismo in cui il tremore, la minaccia e la preoccupazione non eliminano affatto la piccola sopravvivenza di un lume, di una minima luce a cui affidarsi».
Fabio Pusterla è nato a Mendrisio nel 1957. La sua prima raccolta di poesie, Concessione all’inverno (Casagrande, 1985), suscita il consenso immediato di critici e poeti. La sua poesia selvatica, luminosa, molto comprensibile, conquista. Da allora, si succedono Bocksten, Le cose senza storia, Pietra sangue, Folla sommersa, Corpo stellare, Argéman e Cenere, o terra. Ha ricevuto il premio Montale (1986), il premio Schiller (1986, 2000, 2011), il premio Dessì (2009), il premio Metauro (2019); i premi Prezzolini (1994), Lionello Fiumi (2007) e Achille Marazza (2008) per la traduzione letteraria; il premio Gottfried Keller (2007), il premio Svizzero di letteratura (2013) e il premio Napoli (2013) per l’insieme dell’opera. Fabio Pusterla insegna letteratura italiana e vive ad Albogasio, sulla frontiera tra Italia e Svizzera. Le sue opere sono state tradotte in molte lingue. Per Marcos y Marcos dirige anche la collana poetica Le Ali. Alla sua figura è dedicato lo splendido documentario Libellula gentile di Francesco Ferri.
Quando
(Venerdì) 18:00 - 19:00